Le chiavi: è possibile fare un duplicato senza avere l’originale tra le mani?

Fino a qualche tempo fa, solo un individuo particolarmente esperto e dotato di strumentazioni molto sofisticate avrebbe potuto duplicare una chiave senza disporre del campione originale.

Oggi invece, chiunque potrebbe duplicare una chiave, disponendo di una foto scattata anche da una ragguardevole distanza e da qualsiasi angolazione, semplicemente con l’aiuto di un nuovo software. L’applicazione si chiama Sneakey ed è stata presentata dal team della Jacob’s School of Engineering dell’University of San Diego alla ACM’s Conference on Communications and Computer Security. Benjamin Laxton, Kay Wang e Stefan Savage sono i tre autori che hanno diretto il progetto. Il software è in grado di elaborare l’immagine di una chiave, normalizzando la misura e la posizione della chiave stessa, in modo che ogni pixel corrisponda ad una data distanza. Esso è in grado di misurare la profondità di ogni taglio della seghettatura della chiave. Elaborando la serie dei tagli e unendoli è possibile ottenere una mappatura grazie alla quale si può riprodurre la copia fisica della chiave.

I primi test sono stati effettuati utilizzando le fotocamere in dotazione sui cellulari per dimostrare che un’ immagine di bassa risoluzione era sufficiente per ottenere un duplicato funzionante. Successivamente gli studenti, grazie ad un teleobiettivo, hanno catturato l’ immagine di un mazzo di chiavi poste a circa 60 metri di distanza. In entrambi i casi il software è riuscito a ricostruire virtualmente le immagini delle chiavi analizzate.

A questo punto, in una società come la nostra, dove sicurezza e privacy stanno diventando dei beni sempre più preziosi, potrebbe diventare importante nascondere le proprie chiavi, magari distrattamente appoggiate sul tavolo di un bar, oppure quando si è in presenza di un obiettivo. Su internet vengono pubblicate milioni di foto, specialmente sui social networks oppure nei siti di foto-sharing. E’ facile quindi trovare immagini di chiavi che poi possono essere facilmente riconducibili ai rispettivi utenti. Questo significa che oltre ad oscurare i numeri della patente di guida o delle proprie carte di credito, prima di pubblicare le foto bisognerebbe oscurare anche le chiavi.

Ovviamente il sistema funziona solo con chiavi che permettono una semplice apertura meccanica della serratura e sono quindi escluse quelle chiavi ad alta sicurezza la cui tecnologia si basa su sistemi di cifratura o di chip Rfid.