Videosorveglianza in Italia: inchiesta sulle telecamere spia della Cina
Report, la trasmissione di Rai 3 ha indagato sui dispositivi di sorveglianza della società Hikvision usati in moltissimi luoghi anche istituzionali del Paese.
I giornalisti di Report hanno eseguito un esperimento con le telecamere che ogni giorno controllano gli ingressi dei dipendenti della Rai. Con Francesco Zorzi, consulente esperto di cybersicurezza, sono penetrati nel sistema di video sorveglianza della Rai per capire cosa accade ai dati catturati dalle telecamere ogni volta che riescono a connettersi alla rete. La scoperta non è stata affatto rassicurante perché le telecamere parlano tra di loro, si inviano i dati e, se connesse a internet, aprono la connessione con un server situato nella regione dove ha sede Hikvision, l’azienda produttrice delle stesse. Inoltre le telecamere Hikvision più tecnologiche utilizzate per il riconoscimento facciale, quelle in dotazione alla Rai, sono dotate di una memoria aggiuntiva con la quale hanno effettuato registrazioni parallele a quelle aziendali. Gli apparecchi sono capaci di inviare tali dati alla casa madre sebbene siano all’interno di un sistema chiuso. A rendere ancora più inquietante questo quadro c’è il fatto che lo Stato cinese ha il controllo societario della Hikvision con una quota del 42%.
Le telecamere di Hikvision sono presenti in numerosi palazzi istituzionali italiani: Ministeri, Tribunali, palazzi dei servizi di sicurezza e addirittura Palazzo Chigi. Queste telecamere, non solo rilevano la temperatura ma ogni singolo dettaglio del nostro volto e del nostro carattere perché sono letti dall’intelligenza artificiale. Report sottolinea che il controllo di Hikvision è nelle mani di CETC, un’azienda dello stato cinese che sviluppa software militari, infrastrutture di difesa, armi elettroniche. Insomma Hikvision è nelle mani di un gigante strettamente legato allo stato militare cinese, l’amministratore è un parlamentare del partito comunista cinese.
In Gran Bretagna il Ministero della Difesa ha deciso di non installare telecamere Hikvision nei luoghi sensibili. Dal 2020 negli USA è vietato installare telecamere nei luoghi federali senza un’autorizzazione della difesa e hanno vietato installazione di telecamere Hikvision, Dahua e Huawei. “Negli USA la sicurezza nazionale permette di realizzare delle ‘liste di proscritti’ nei settori dell’alta tecnologia – dice a Report Roberto Baldoni, direttore agenzia cybersicurezza nazionale -. In Europa non esiste. Quello che si sta mettendo su in Europa è un contesto di certificazione di cybersecurity”.